Gennaio 26, 2024

IPERURICEMIA E ALIMENTAZIONE

 

L’iperuricemia è definita come un valore di acido urico > 7 mg/dL nell’uomo e > 6 mg/dL nella donna. Essa varia con l’età e con il sesso ed è più bassa nei bambini (3-4 mg/dL)

Nei pazienti affetti da sindrome metabolica, con aumento dell’indice di Homa, ipertensione e obesità viscerale, si considera livello critico un acido urico > 5 mg/dl.

Mostra un incremento nella popolazione generale a causa dell’aumento della vita media e secondariamente alla maggiore assunzione di farmaci iperuricemizzanti come la cardioaspirina e i diuretici. Ed è più frequente negli uomini intorno ai 60 anni

Le cause in base alle quali si possono riscontrare valori elevati di acido urico sono:

  1. Difetti enzimatici ereditari
  2. malattie mielo o linfoproliferative, neoplasie, anemie emolitiche, anemia , psoriasi estesa, intenso esercizio fisico
  3. Difetto di escrezione renale di acido urico: è responsabile del 90% delle iperuricemia per la sua complessità
  4. Malattie sistemiche: ipotiroidismo, iperparatiroidismo.
  5. Eccessivo introito di fruttosio nel contesto di una sindrome metabolica: la concezione classica di associare iperuricemia ad un eccesso di cibi proteici ricchi in purine, lascia il posto ad una visione di insieme in cui conta sì la quantità di acido urico presente ma soprattutto la capacità dell’organismo di disfarsensene

QUINDI cosa fare in caso di IPERURICEMIA ?

  • Evitare di bere alcool, soprattutto sotto forma di birra e di superalcolici, oltre a favorire la produzione di acido urico da parte dell’organismo e la sua precipitazione nelle articolazioni, ne riduce l’eliminazione da parte dei reni
  • Favorire una perdita di peso costante soprattutto a carico del distretto addominale, la cui infiammazione influenza maggiormente i livelli di uricemia
  • Seguire una dieta antiinfiammatoria a basso carico glicemico, evitando cibi troppo ricchi in purine
  • Azzerare la quota di fruttosio alimentare soprattutto quella derivante dallo sciroppo di mais presente nei prodotti da forno confezionati. In una prima fase di 15 giorni evitare anche tutta la frutta
  • Eliminare i pomodori. Alwyn S Todd, e coll. Hanno dimostrato che i pomodori sono associati all’aumento dei livelli di uricemia a causa della loro ricchezza in glutammato che è in grado di stimolare o amplificare la sintesi dell’urato agendo come donatore di azoto nella via di sintesi della purina
  • Restrizione dell’apporto di sodio, il quale è un componente essenziale dell’urato monosodico circolante nel sangue, quindi consumare meno sodio vuol dire più diuresi e  più acido urico eliminato
  • Elevato apporto di liquidi > 2 litri al giorno suggerendo acqua minerale alcalina (ricca di bicarbonato), non gasata, dato che l’acido urico e’ solubile in ambiente alcalino e la precipitazione urinaria dei cristalli di urato e’ favorita dalla presenza di urine concentrate ed acide. Tra le acque oligo-minerali in commercio (contenuto di calcio inferiore a 100 mg/ml) sono: Levissima, Fiuggi
  • Consumare l’estratto di sedano, carote e 3 cucchiai di acqua di cipolla da bere 1 volta al giorno

 

ECCO UN ESEMPIO DI MENÙ

COLAZIONE: 1 Yogurt bianco + 3-4 cucchiai di fiocchi di avena + 1 tazza di tisana di foglie di carciofo + 2 grammi di Omega 3

MERENDA: 15-20 grammi di noci

PRANZO: Pinzimonio di finocchi e sedano + Carne bianca agli agrumi + Cicoria ripassata + Riso Basmati con verdure

CENA: Pinzimonio di ravanelli e sedano + Ricotta Vaccina + Vellutata con zucca + sedano o sedano rapa con olio a crudo

PRIMA DI ANDARE A LETTO: 200 ml di acqua Fiuggi con ALCALINIZZANTE

 

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