Ottobre 23, 2020

alimentazione e tumore al seno

Non poteva mancare sul mio profilo un post interamente dedicato alla prevenzione di tumore al seno dal punto di vista alimentare, considerando il mio lavoro in alimentazione oncologica.

E’ necessario fare chiarezza innanzitutto su quali sono i fattori di rischio che predispongono una donna al  tumore al seno: fattori riproduttivi, ormonali e quelli metabolici dietetici.

Tra questi ultimi ritroviamo obesità e sovrappeso: come per ogni patologia, anche in questo caso, un elevato Indice di Massa Corporea predispone al rischio di sviluppare tumore al seno; questa condizione è ancora più pericolosa nelle donne che si avvicinano alla menopausa; in effetti in pre-menopausa e menopausa  la condizione di obesità, caratterizzata da accumulo di tessuto adiposo,  rappresenta la principale fonte di sintesi di estrogeni circolanti con conseguente eccessivo stimolo ormonale sulla ghiandola mammaria. Vita sedenteria e diete non corrette e non salutare aumentano fortemente questo rischio.

Perciò cosa fare a tavola per limitare il rischio di sviluppare tumore al seno?

  • Ridurre sostanze zuccherine (dolci, brioche, biscotti, cioccolato, ecc.) e consumare porzioni di frutta e verdura (per esempio brassicacee cavoli, verze, cavolfiori o verdure a foglia verde o pomodori o carote o zucca) per la loro elevata capacità detossificante.

Però attenzione a questo passaggio: il corpo umano non distingue tra il saccarosio proveniente da una fetta di torta e quello contenuto in una carota. Così come non distingue tra il fruttosio ottenuto dalla demolizione del saccarosio e quello contenuto nella frutta: dal punto di vista chimico si tratta della stessa molecola.

Ridurre il consumo di dolci o caramelle fa certamente bene in generale ed è un buon modo per combattere l’obesità, ma non serve se poi si consumano grandi quantità di frutta, contenenti altrettanti zuccheri, o si dolcifica il caffè con il fruttosio.

Non solo: se anche riuscissimo a evitare qualsiasi tipo di zucchero o di carboidrato nella dieta, ci penserebbe il nostro corpo a smontare grassi e proteine e a trasformarli in glucosio, poiché questa è l’unica molecola che le nostre cellule sanno trasformare in energia.

  • Consumare cereali poco raffinati e a basso indice glicemico.

Questa indicazione non vuol dire eliminare completamente dell’ alimentazione quotidiana pane e pasta di semola, ma alternarli a cereali poco raffinati, cereali in chicco (avena, orzo, farro, quinoa, amaranto, miglio, sorgo).

Ma perché utilizzare questi cereali? L’assunzione eccessiva di queste fonti di carboidrati raffinati, stimola la produzione dell’insulina. Quest’ultimo è un ormone che libera i più importanti fattori di crescita tra cui l’IGF (Insulin Growth Factor), responsabile dell’attivazione di vie intracellulari che inducono la crescita neoplastica.

  • Favorire proteine vegetali derivanti da legumi; favorire proteine animali derivanti da carne bianca di provenienza sicura e biologica; da uova di origine controllata; da ricotta prevalentemente di capra e pecora e yogurt, da pesce prediligendo quello azzurro in cui la possibile presenza di metalli pesanti e diossina è ridotta e al contrario il contenuto di prostaglandine antinfiammatorie è elevato;
  • Limitare ma non escludere latte e carne rossa. Ma perché limitarli? Per esempio il fatto che il latte fa crescere un vitello in pochi mesi non è dovuto solo alle sue proprietà nutrienti, ma anche per l’impatto che gli alti livelli di lattosio e caseine hanno sull’insulina e i fattori di crescita. Perciò capirete che è lo stesso discorso dei cereali raffinati.
  • Limitare salumi, per la presenza dei nitriti e nitrati, sostanze potenzialmente cancerogene utilizzate per la conservazione degli stessi;
  • Utilizzare fonti di grassi buoni; olio extravergine di oliva e frutta secca;
  • Ridurre il consumo di bevande alcoliche; si è dimostrato che donne che consumano 2-3 bevande alcoliche hanno un rischio maggiore di sviluppare tumore al seno; si raccomanda il consumo di un solo bicchiere di vino al dì;
  • Mantenersi attivi: ideale sarebbe praticare costantemente attività fisica in palestra, piscina, frequentare corsi di pilates, yoga, praticare camminata, corsa ecc. almeno 3 volte a settimane per un totale di 5 ore settimanali.

Qualora non fosse possibile, fare le scale invece di prendere l’ascensore, camminare a piedi o in bici invece di usare l’auto, durante la pausa pranzo a lavoro fare una passeggiata, programmare vacanze con lunghi percorsi o camminate, utilizzare la cyclette mentre si guarda la tv  potrebbero essere ottimi escamotage per mantenersi attivi. Ciò è utile non solo per ridurre sovrappeso o obesità ma per ridurre rischio di sviluppare cancro al seno.

La dieta mediterranea per eccellenza si è definita l’alleata della salute e valida per la prevenzione dei tumori, quello al seno compreso.

Iscriviti alla mia newsletter

Riceverai notizie ed aggiornamenti