Agosto 4, 2020
Dieta e sindrome dell’ovaio policistico
Esiste una dieta per Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS)?
Certo che si.
Quante tra le donne che soffono di PCOS seguono un piano alimentare che tenga presente di questa patologia? Purtroppo ancora poche; forse perché non conoscono i benefici di seguire una dieta ad hoc per questa patologia: dimagrimento senza diminuzione del metabolismo, scomparsa dell’acne, miglioramento di alopecia e irsutismo, miglioramento della sindrome metabolica, cicli più frequentemente ovulatori e miglioramento della funzionalità ovarica, minor rischio di aborto e miglioramento del tono dell’umore.
Cosa significa nella pratica dieta per PCOS? In cosa consiste di preciso? esistono limitazioni o esclusioni di alcuni alimenti?
Ecco i chiarimenti a tutti i vostri dubbi.
Innanzitutto è necessario valutare la condizione della paziente (sottopeso, normopeso o sovrappeso), l’eventuale attività fisica che svolge e le anomalie (mestruali, metaboliche, biochimiche) causate dallo squilibrio endocrino che caratterizza la sindrome da ovaio policistico. Per ognuno di queste sono consentiti, limitati o eliminati alcuni alimenti.
In generale, sono consentiti prodotti a basso carico glicemico e quindi cereali integrali in chicchi e farina di segale; è necessario consumare sempre pasti bilanciati e composti da carboidrati-proteine-grassi per diminuire il carico glicemico del pasto; sono consigliate colazioni abbondanti tanto da simulare un pasto, anche salate se gradite; piatti unici a pranzo; cene leggere composte anche solo da proteine e verdure. Gli spuntini se necessari non devono contenere farinacei.
E’ consigliato consumo di proteine nobili da uova, pesce di ogni tipo soprattutto quello ricco di omega-3 e carne bianca come fonte proteica; olio evo, olio di cocco e avocado come fonte di grassi.
La dieta deve essere arricchita di spezie ed erbe aromatiche, verdura cruda e centrifugati utili per la loro azione antinfiammatoria.
Limitare il consumo di solanacee (patate/melanzane/peperoni) ma non eliminarle!!
D’altro canto, è necessario limitare alimenti istamino-liberatori come caffè, prodotti fermentati e lievitati.
In particolare, è da valutare l’eliminazione di latte e derivati non per il lattosio, ma per le caseine e sieroproteine poiché sono proteine insulinogeniche, ovvero che stimolano la produzione di insulina. Tale eliminazione è necessaria per chi presenta acne e sovrappeso; nel caso in cui fossero assenti, si potrebbe valutare consumo settimanale di yogurt .
In caso di ipofertilità, è opportuno valutare se escludere il glutine.
Deve essere ridotto il consumo di zuccheri raffinati: preparare dolci riducendo gli zuccheri e aumentando il quantitativo di grassi e proteine, è un ottima soluzione. Dare a tali preparazioni un sapore “ dolce” grazie a zuccheri naturali come quelli presenti nella frutta.