Marzo 17, 2022

Malattia da Reflusso Gastroesofageo

MALATTIA DA REFLUSSO GASTROESOFAGEO

E’ la più frequente patologia del tratto digestivo superiore. Causata dal passaggio retrogrado del contenuto gastrico in esofago. Tale contenuto è composto da acido cloridrico, pepsina, ma anche acidi e Sali biliari e proteasi. Il passaggio di tali sostanze nell’esofago, avviene fisiologicamente durante la giornata, soprattutto dopo mangiato e per sforzi compiuti a stomaco pieno. Tuttavia, se questi eventi superano una determinata soglia, in termini di frequenza e durata, danno origine ad una vera e propria malattia.

Fattori di rischio sono l’Ernia iatale, l’obesità, il fumo, la gravidanza e alcuni farmaci (FANS, statine, TCA)

I sintomi possono essere esofagei e/o extraesofagei.

Tra gli esofagei troviamo pirosi, rigurgito, dolore toracico simile a quello di natura cardiaca, esofagite, stenosi, Barrett, Adenocarcinoma. Tra gli extraesofagei  tosse, laringite, asma, disfonia, odinofagia, erosione dello smalto dei denti, sinusite, fibrosi polmonare, otite media ricorrente, tubotimpanite.

I sintomi tipici per fare diagnosi e riferiti da un paziente con obesità centrale, fumatore o da una donna in gravidanza, sono già sufficienti per fare una diagnosi di Malattia da Reflusso Gastroesofageo. Se in seguito a terapia con inibitori di pompa protonica non si riscontrano miglioramenti, è necessario eseguire alcuni test diagnostici.

Pazienti affetti da Malattia da Reflusso Gastroesofageo tendono a demonizzare determinati alimenti considerati responsabili dell’insorgenza della sintomatologia. In effetti esistono cibi che possono influire positivamente o negativamente sui sintomi, sempre se sia esso il maggiore responsabile dell’insorgenza dei sintomi.

Se l’eliminazione di tali alimenti non è necessario a far regredire i sintomi, allora bisognerà indagare sulle abitudini di vita del paziente: orario, tipologia e frequenza dei pasti; quantità di cibo ingerito al pasto; masticazione; velocità con cui si consuma il pasto; ambiente in cui si consuma il pasto (tensioni lavorative/familiari) ed eventuale abitudine a sdraiarsi o a fare sforzi dopo i pasti.

E’ necessario, in generale, quindi:

  • Promuovere la perdita della massa grassa viscerale (qualora presente) monitorare la circonferenza addominale
  • Ripartire le calorie giornaliere in 3 pasti e 2 spuntini
  • Effettuare una efficace masticazione per ridurre l’introduzione di aria.
  • Aumentare il consumo di fibre solubili
  • Evitare liquidi lontano dai pasti evitando bibite gassate
  • Non consumare cibi troppo caldi o troppo freddi
  • Incentivare una passeggiata di 20-30 minuti dopo i pasti

E dal punto di vista alimentare se mi trovo in una fase acuta da MRGE scatenata ad esempio da cambio di stagione?

  • Prediligere le verdure cotte al vapore e condite con olio evo a crudo (lattuga, bietola, zucchine, melanzane, spinaci) evitando le crucifere più meteoriche.
  • Evitare la preparazione di verdure frullate (frullatore) per la presenza di bollicine di aria al loro interno
  • Evitare il fritto per l’eccessiva impregnazione lipidica
  • Preferire proteine nobili
  • Preferire frutta scivolosa, a piccoli pezzi o schiacciata (banana o pera)
  • Iniziare il pasto con alimenti che lubrifichino il lume esofageo come vellutata di ceci o di lattuga e carote
  • Utilizzare il miele per la sua azione lenitiva ed antibatterica
  • Valutare l’utilizzo di un pasto serale con carboidrati per il minor tempo necessario alla digestione

 

Se invece si soffre di reflusso gastroesofageo in maniera cronica?

  • Per le verdure preferire modalità di cottura come trifolato e ripassato in padelle basse e larghe, fritto panato o in pastella in olio evo soprattutto di cicoria, agretti, carciofi, cardi)
  • Iniziare il pasto sgranocchiando bene delle verdure crude
  • Evitare l’assunzione di bevande durante i pasti e similmente evitare brodi e zuppe
  • Preferire tagli di carne sottili e cotture veloci in padella sia per la carne che per il pesce e le uova. Evitare il bollito e le cotture prolungate per l’eccessiva destrutturazione della componente proteica (spezzatino, stufati) cercando di non abbinare più fonti proteiche
  • preferire l’olio evo a crudo o per cotture veloci in padella
  • Preferire il pane tostato a quello fresco e ricco di mollica
  • Evitare frutta acida e zuccherina come l’ananas, l’arancia, le ciliege, la mela, l’uva

In entrambe le condizioni si consigliano Infuso alla malva o alla  camomilla da bere tiepido al mattino o prima dei pasti

 

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