Febbraio 16, 2022

DIARREA ACUTA

Per DIARREA si intende un aumento del peso delle feci a causa di un maggior contenuto di acqua che si associa, per forza di cose, ad un aumento del numero di evacuazioni.

Se ne riconoscono diversi tipi, in base alla durata:

  • acuta, se dura meno di 2 settimane
  • persistente, se dura tra 2 e 4 settimane
  • cronica, se dura più di 4 settimane

 

Ci focalizziamo sulla diarrea di tipo acuto.

La causa più comune di diarrea è di certo quella infettiva e si verifica in seguito al superamento da parte del patogeno delle barriere immunitarie e non immunitarie (acido gastrico, enzimi digestivi, muco, peristalsi e flora residente). Un’alterazione di uno di questi meccanismi di continenza delle infezioni, rende più suscettibili allo sviluppo di diarrea.

Al secondo posto si trova la diarrea causata dall’assunzione di farmaci, che può essere suggerita da un’associazione temporale fra uso del farmaco ed esordio del sintomo. I farmaci più frequentemente incriminati sono: antibiotici, antiaritmici, FANS, chemioterapici, antiacidi e ovviamente abuso di lassativi.

La maggior parte degli episodi diarroici acuti si risolvono spontaneamente in 24-48 ore e non giustificano né indagini laboriose né trattamenti farmacologici, tranne l’utilizzo di sintomatici come la Loperamide, oltre a soluzioni saline reidratanti.

Quando approfondire con un esame microbiologico delle feci?

In caso di profusa disidratazione, la presenza di sangue, la febbre >38,5°C con una durata >48 ore senza miglioramento, età > 70 anni, recente impiego di antibiotici, forte dolore addominale in soggetti di età > 50 anni e soggetti immunocompromessi.

Cosa fare dal punto di vista alimentare in caso di diarree acute?

  • come primissima cosa è essenziale l’idratazione con soluzioni polisaline in cui aggiungere dello zucchero per sostenere il lavoro di detossificazione epatica dagli eventuali responsabili ovvero microrganismi o farmaci
  • e’ necessario reintegrare gli elettroliti, attraverso l’assunzione di parmigiano reggiano stagionato più di 36 mesi che, oltre agli elettroliti in concentrazioni fisiologiche, contiene caglio naturale, in grado entrambi di esercitare anche un effetto «addensante» sulla massa fecale. Andranno bene anche i formaggi caprini stagionati e il prosciutto crudo
  • per addensare le feci è consigliato utilizzare pane tostato, parmigiano, uovo sodo; mela cotta a secco in forno oppure cotta con 30-40 ml di vino rosso ricco di tannini
  • Sorseggiare acqua con un limone premuto a piccoli sorsi durante i pasti mai a digiuno e mai grandi quantità in un solo sorso: ciò sarebbe ideale sia per ridurre la carica batterica, grazie all’ acido citrico del limone che eserciterà un’azione antimicrobica, sia per tenere a freno il riflesso gastrocolico iperattivo e quindi ridurre la frequenza delle evacuazioni
  • Bere del tè lasciato in infusione oltre i 4 minuti rilascerà i tannini astringenti ed i polifenoli ed utilizzare olio extra vergine a crudo per la Vitamina E ed i polifenoli; tutti questi composti aiuteranno a ridurre l’infiammazione
  • le verdure andranno tutte evitate in questa fase poiché irritanti.

 

Esempio di menù per diarree acute

Colazione: 1 toast con formaggio caprino e prosciutto crudo + acqua e limone sorseggiata lentamente Spuntino: 1 cubetto di parmigiano

Pranzo: Riso in bianco condito con olio a crudo e parmigiano + 2 uova sode e sorseggiare ½ bicchiere di vino rosso ricco di tannini

Merenda: mela cotte in forno e ben disidratate

Cena: Bresaola con scaglie di parmigiano con olio a crudo, succo di limone e 1 fetta di pane tostato e sorseggiare acqua e succo di limone

Durante la giornata sorseggiare molto lentamente 1 litro e mezzo di acqua in cui saranno state sciolte 2 bustine di polisalino

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